Favorire la mobilità interna per un vero sviluppo
Bloccare l’avanzamento dei dipendenti è una scommessa persa per le organizzazioni, i dipendenti e gli stessi manager, come dimostra una nuova ricerca.
Bloccare l’avanzamento dei dipendenti è una scommessa persa per le organizzazioni, i dipendenti e gli stessi manager, come dimostra una nuova ricerca.
La maggior parte di noi desidererebbe svolgere lavori stimolanti e gratificanti, in cui sentire di poter fare davvero la differenza nella vita degli altri. È lo stesso per le persone che lavorano con o per noi. Ma anche i lavori più soddisfacenti possono stancare, ad un certo punto.
Un leader che tenta di annullare i commenti che seguono ad una riunione potrebbe essere paragonato a un allenatore che cerca di impedire ai tifosi di esprimere opinioni, ironizzare o gioire dopo una partita importante. La dura verità è che si vinca o si perda, ci saranno speculazioni, opinioni e domande post-incontro. Ma i manager possono ridurre al minimo i danni e il caos che può nascere nel post meeting e influenzare positivamente i dialoghi in corso nel gruppo su iniziative, prestazioni e clima di lavoro.
Dopo la pandemia del 2020, il lavoro ibrido è ormai un punto consolidato per molte organizzazioni: la flessibilità di combinare lavoro remoto e in ufficio e di dare ai dipendenti la libertà di scegliere dove, quando e come lavorare è senz’altro un plus riconosciuto da tutti.
Avere dei leader empatici non è sufficiente quando i sistemi, i processi e le decisioni di un’organizzazione trasmettono una mancanza di attenzione verso i dipendenti. Ecco quattro strategie per risolvere il problema.
Misurare e migliorare le prestazioni sono due obiettivi separati che si ottengono meglio attraverso due processi distinti. Il performance management fa parte del panorama aziendale da così tanto tempo che molte aziende hanno perso di vista i risultati che si aspettano di ottenere attraverso questo processo.
Ogni persona in un team è unica e sono tutte motivate da fattori diversi. Tuttavia, è probabile che ci siano alcuni fattori comuni che motivano tutti. E, una volta scoperti questi fonti principali di motivazione, è possibile concentrarsi su essi per tirare fuori il meglio da sé stessi e dagli altri.
È tempo di guardare alla managerialità attraverso una nuova lente, adattata ad un tipo di lavoro basato su conoscenze complesse, molto diversificate e alla gestione di lavoratori e team di talento. Si tratta di un approccio che potremmo definire “non gestionale” e che porta ad aumentare regolarmente la produttività, la qualità e il coinvolgimento nelle organizzazioni ad alte prestazioni.
Anche prima della pandemia, il 71% dei manager pensavano che le riunioni fossero costose e improduttive. Ma da quando il modello del lavoro a distanza o ibrido si è diffuso pesantemente in tutto il mondo, il numero e la durata media delle riunioni sono cresciuti in modo esponenziale, per cercare di superare gli svantaggi della mancanza di contatti diretti. Si stima che oggi un “colletto bianco” passi circa l’85% del suo tempo in riunioni, spesso svolte a distanza, e numerosi studi dimostrano l’impatto negativo sul benessere psicologico, fisico e mentale della persona.
Sul numero di settembre – ottobre 2018 della Harvard Business Review è stato pubblicato un interessante articolo di Thomas H. Lee e Angela L. Duckworth, in cui viene analizzato come stiano cambiando le professioni sanitarie nel mondo moderno e come sia necessario passare dai concetti di passione e perseveranza al concetto di performance
La comunicazione è il “collante” che tiene unita una squadra. È il processo con cui il manager trasmette l’obiettivo del team e costruisce il suo impegno. È il modo in cui motiva le persone del team e comprende e gestisce i problemi che stanno vivendo. È il processo con cui si affrontano i conflitti e le negatività, trasformandoli in opportunità e azioni positive.
Se avete individuato dei problemi che possono minare la motivazione delle persone del vostro team, dovete adottare le misure correttive appropriate.
Avete mai notato le oche che volano sopra le nostre teste? Volano sempre in una formazione a “V”. Quando ogni uccello sbatte le ali, crea una spinta verso l’alto per l’uccello immediatamente successivo. Volando in una formazione a “V”, l’intero stormo può volare il 71% più lontano di un uccello che vola da solo. Questo è un perfetto esempio di efficace lavoro di squadra!