Spazio alla gentilezza sul lavoro
Esiste uno spazio invisibile della gentilezza, in cui tutti noi mettiamo a frutto gli insegnamenti reciproci, soprattutto in un ambiente gerarchico come quello di lavoro. Un po’ come in famiglia i genitori trasmettono i valori della gentilezza ai figli, così anche sul lavoro, i superiori possono dare un’impronta di gentilezza all’ambiente professionale.
A differenza di ciò che si può credere, questo spazio è privato e consiste nell’autonomia (propria e altrui). Essere gentili vuol dire rispettare gli altri, quindi il rispetto è come una forma di benessere, reso e conquistato. In una società frenetica come quella in cui viviamo, siamo molto indirizzati alla produzione e poco attenti al benessere, ma per essere gentili con gli altri è indispensabile vivere in equilibrio con sé stessi. E qui si svelano gli spazi in cui si radica la gentilezza costruttiva:
- Non disturbate il collega che sta lavorando, come non vorreste essere disturbato nelle vostre attività
- Non interrompete chi sta parlando
- Non sostituite il collaboratore nello svolgimento di qualche attività, partendo dal pregiudizio di una sua incompetenza, incapacità o lentezza.
Non fare queste cose, e non solo, è un primo passo nella realizzazione di un approccio positivo alla costruzione del rapporto gentile capo-collaboratore.
Ringraziare è un atto di cura, un po’ fuori moda
“Grazie” è una parola magica, chi la pronuncia riconosce lo sforzo profuso da altri e dà ad esso un valore. In termini relazionali, la gentilezza è una forma di cura: è un modo per dimostrare alle persone rispetto, amore e perfino felicità nel condividere momenti della vita. Vista così, la gentilezza si traduce in una dichiarazione di intenti “Ho stima di te e trovo il modo di dimostrartelo”. Questo può sembrano non così importante nell’ambito professionale, ma quando tutti percepiscono i benefici dell’essere gentili, tutto diventa fluido e la gentilezza avvolge e coinvolge l’intero gruppo di lavoro, migliorando le relazioni e alleggerendo il peso dei problemi. Educare alla gentilezza è quindi una missione da portare avanti, ognuno nel nostro piccolo, a vantaggio di tutti
Le parole della gentilezza
La gentilezza di traduce anche in un tangibile modo di fare. Essa si può declinare in frasi e parole, comportamenti e abitudini relazionali. Ad esempio sono frasi e parole della gentilezza i più ovvi “grazie”, “prego”, “per favore”, ma anche “ti spiace se…”, “posso fare qualche cosa… (per esempio aprire la finestra dell’ufficio o alzare la temperatura dell’ambiente)?
Sono solo alcuni esempi di approccio delicato e comprensivo dell’altro, parole e frasi che, se utilizzate da tutti segnano la traccia dell’ambiente di lavoro e diffondo un ambiente positivo nel breve e lungo periodo.